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"Il "triangolo della morte" è diventato, prima nel linguaggio storico e giornalistico poi in quello comune, un termine che spesso identifica l'intero capitolo della violenza politica emiliana postbellica. Ma non vi è dubbio che questa non invidiabile definizione fu coniata per la prima volta espressamente per Castelfranco Emilia e la primogenitura spetta ad un giornalista, Angelo Villa, che nella primavera del 1946 condusse un'inchiesta sulla catena di delitti che da circa un anno insanguinavano quel comune. Per "triangolo della morte" era intesa la zona tra Castelfranco capoluogo e le frazioni di Manzolino e Piumazzo, principale teatro di quegli omicidi. Con questo romanzo Poppi focalizza la sua attenzione sulla figura di una delle vittime, il commerciante di bestiame Argo Trentini, ucciso nel novembre 1945 in circostanze mai ben chiarite. Utilizzando il bagaglio dei ricordi famigliari Trentini era il fratello della nonna - dei riscontri giornalistici e delle cronache giudiziarie, Poppi ricostruisce, rielaborandola in chiave narrativa, una vicenda che fa luce in quella zona di confine tra delinquenza comune e violenza politica che lega insieme una parte consistente di quei delitti, a Castelfranco come altrove." (dalla prefazione di Giovanni Fantozzi)